Cos’è la Native Advertising

La Native Advertising è un contenuto sponsorizzato promosso e visualizzato all’interno dei contenuti offerti al lettori. A differenza della pubblicità tradizionale che ha l’obiettivo di “distrarre” il lettore dal contenuto in modo da comunicare il messaggio, la Native Advertising ha l’obiettivo di “immergere” la pubblicità all’interno del contesto. Infatti chi progetta e realizza campagne pubblicitarie native, non ha lo scopo di attrarre solo l’attenzione dell’utente, ma desidera creare un vero e proprio engagement. La pubblicità nativa ha come caratteristica fondamentale quella di non essere assolutamente interruttiva per gli utenti in quanto il messaggio pubblicitario assume le stesse sembianze del contenuto diventandone parte, con l’obiettivo di catturare l’interesse dei lettori.

Lo IAB, nel 2013 rilascia il Native Advertising Playbook e definisce il termine “Native Advertising” così:

“Il Native advertising fa riferimento ad annunci a pagamento coerenti con il contenuto della pagina, con il design e il comportamento della piattaforma in cui sono ospitati, in modo che l’utente li percepisca semplicemente come parte di essa”

Se un utente legge il testo di una pagina web, significa che è interessando all’argomento; allo stesso modo lo sarà anche verso la pubblicità, se questa ne è parte integrante. Tale tecnica pubblicitaria fonde il contenuto e i messaggi pubblicitari all’interno del contesto editoriale in cui vengono collocati, e si distingue dal pubbliredazionale grazie all’esplicitazione dell’inserzionista.

Le principali forme di Native Advertising che siamo abituati a vedere ogni giorno sono ad esempio i True View di Youtube, i Tweet sponsorizzati e i post sponsorizzati di Facebook.

native advertising

Dan Greenberg, CEO di Sharethrough è stato forse uno dei primi ad utilizzare questo termine. Dan descrive la Native Advertising come “un tipo di media integrato nel design e dove gli annunci pubblicitari sono parte del contenuto”. Secondo Ian Schafer, CEO di Deep Focus, la Native Advertising è una nuova versione degli advertorial, ovvero “pubblicità che sfrutta una piattaforma nel modo in cui questa viene usata dagli utenti”.

Robert Andrews sostiene che  i branded content conquisteranno sempre più spazio nel tentativo di aiutare le aziende a vendere in modo innovativo i loro prodotti o servizi, e i siti ospitanti a trovare finalmente una fonte di revenue interessante ed innovativa. Questo modello metterà a dura prova la capacità del lettore di riuscire a distinguere i contenuti editoriali da quelli pubblicitari, «ammesso che questa separazione a loro importi ancora».

La Native Advertising nasce conseguentemente al dilagare del fenomeno definito “banner blindness“, ovvero della cosiddetta “cecità da banner“. Una persona abituata ad utilizzare abitualmente Internet ha una maggior capacità di identificare gli spazi pubblicitari contenuti nelle pagine web: tale sempre maggiore conoscenza dello strumento permette loro di sviluppare una sorta di indifferenza nei confronti della pubblicità, rendendola completamente inefficace. Dai recenti dati infatti la banner blindness è sempre più grave e gli inserzionisti sono alla costante ricerca di nuove forme di pubblicità che possano stimolare effettivamente l’interesse del proprio target di clientela. La Native Advertising permette proprio di bypassare tale problematica, immergendo il contenuto sponsorizzato all’interno del contenuto editoriale ed aumentando di conseguenza la reach del messaggio.  Sono tanti i brand che stanno iniziando a deviare i propri investimenti dai classici annunci PPC (Pay Per Click) verso la promozione all’interno degli stream dei contenuti più prestigiosi, ovvero dove l’attenzione degli utenti è massima e quindi l’engagement è più favorevole.

 

4 Comments

  1. Pingback: 7 Social Media trend per il 2014 | The WebMate

  2. Pingback: Native advertising: che cos'è e come funziona.

  3. Author ImageFrancesco Margherita

    Il native advertising è la soluzione migliore perché la pubblicità, oltre ad avere una pertinenza ideale con i temi trattati dall’articolo in cui viene inserita, non è maggiorata dai costi dell’intermediazione che si pagano ai circuiti di affiliazione.

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  4. Author ImageRosa

    Buongiorno,
    vorrei sapere le fonti di questi dati.

    Grazie mille.
    investimenti per 3 miliardi di dollari entro il 2016;
    • il 70% dei creativi afferma che la User Experience è la vera forza della native advertising;
    • il 14.3% dei publisher si sono dichiarati propensi a sperimentare questo sistema per incrementare le revenue;
    • il 57% degli investitori punterebbero su questo nuovo tipo di advertising;
    • il 59% delle agenzie pubblicitarie credono nelle potenzialità di questa nuova forma pubblicitaria.

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