Notizia fresca fresca, di poche ore fa. Anche il New York Times ha ufficialmente iniziato a promuovere la pubblicità nativa. Il New York Times ha integrato la native advertising attraverso un’applicazione per smartphone aggiungendo una nuova funzionalità a The Scoop, l’app dedicata alla ricerca di locali come bar e ristoranti. La novità introdotta da poco si chiama Citi Bike e permette di localizzare in tempo reale la stazione di biciclette più vicina e di conoscerne in anticipo la disponibilità: questa funzionalità però non viene curata da un comitato editoriale, ma è totalmente sponsorizzata da Citibank.
Per il quotidiano newyorkese questo è il primo caso di native advertising, la forma pubblicitaria ideale per i nuovi media digitali. Grazie all’integrazione del brand di Citibank il visitatore avrà l’associazione di idea tra un servizio utile (trovare una bicicletta) e la banca. In questo modo la brand reputation dell’istituto di credito sarà sempre maggiore. Oltre al New York Times, anche il Washington Post ha inserito da qualche tempo la pubblicità nativa all’interno dei contenuti: la piattforma si chiama Brand Connect e il quotidiano da la possibilità ai brand di inserire all’interno del sito contenuti pubblicitari.
Tante altre testate online hanno deciso di implementare la native advertising all’interno dei loro piani di web marketing. Il sito BuzzFeed ha proposto una collaborazione con i brand per catturare l’attenzione dei lettori e Forbes, la bibbia del business ha introdotto BrandVoice, un servizio dedicato all’inserimento di pubblicità nativa all’interno dei contenuti editoriali.