l futuro della pubblicità online? E’ “Native”. E3, agenzia specializzata in digital, e Be On, società del gruppo AOL dedicata alla realizzazione di programmi e strategie di branded content, inaugurano a Milano uno spazio di coworking in via Boscovich 14 con lo scopo di integrare le proprie competenze, know-how, reti di contatti e di clienti. Con una focalizzazione appunto sul native advertising, una forma pubblicitaria costituita da contenuti generati in rete da tutti i player digitali, in grado di ottenere elevati livelli di interazione e coinvolgimento dell’utente pur risultando la presenza del brand meno intrusiva e altrettanto trasparente.
Durante la presentazione sono state citate alcune importanti case history di successo, come quella di Volvo Trucks che vede come protagonista Jean Claude Van Damme, un video divenuto in pochi giorni un campione di accessi su YouTube. Del resto i numeri degli Stati Uniti, dove il native advertising è una realtà ormai consolidata, parlano chiaro: nel 2013 gli investimenti su questa forma di pubblicità cresceranno del 44,7% sullo scorso anno, raggiungendo il 5,6% della spesa pubblicitaria complessiva, a fronte di un +15% degli investimenti totali sul digital e si un +23% degli investimenti in display adv (secondo eMarketer).
Il decalogo della Native Advertising
1. Il contenuto brandizzato deve essere oltre i 30 secondi
2. La distribuzione deve avvenire in-streaming
3. Il contenuto non deve essere intrusivo (no autoplay)
4. Rilevante per l’utente, senza interruzione del flusso informativo
5. Contestuale, rispecchia il look&feel del sito
6. Trasparente, chiaramente etichettato come advertising
7. Condivisibile dagli utenti
8. Non soggetto ad affollamento, è esso stesso il contenuto
9. Engagement reale, non soggetto alla banner blindness
10. Distribuisce valore, non view